TASSA SUL TUBO, MEGAS NET VINCE E CHIEDE IL RIMBORSO DI 600.000 EURO
Con sentenza n. 277/09, depositata in data 21/10/2009, la Commissione tributaria regionale di Ancona ha accolto il ricorso presentato dalla società Megas Net Spa relativo al rimborso di quanto pagato per l’imposizione nota come “tassa sul tubo”. La società, assistita da Rosario Battaglia dello studio legale e commerciale Battaglia e Partners di Pesaro, sin dalla emanazione del D.L. 211/2005 ha combattuto una singolare battaglia per la corretta interpretazione del decreto “tassa sul tubo” poi convertito in legge, ritenendo non applicabile la fattispecie alla sua realtà di azienda di proprietà delle reti. Il contenzioso ebbe inizio con una istanza di interpello passata per la complessità della materia direttamente alla Direzione Centrale della Agenzia delle Entrate e sfociata in una risoluzione (n. 100 del 4/08/2006), con la quale l’Agenzia volle non solo rispondere all’interpello, ma chiarire su scala nazionale la posizione assunta. A tutela del patrimonio societario, al solo fine di evitare il rischio di sanzioni, vista la particolare complessità della materia, gli amministratori decisero di versare l’imposta dovuta e richiederne contestualmente il rimborso.
A distanza di due anni, la società ha avuto ragione sulla corretta interpretazione in punto di diritto della famosa norma definita “tassa sul tubo”. Il risultato ottenuto, commenta Battaglia, non solo consente alla società di poter proseguire nella richiesta di rimborso di ben 600.000,00 euro oltre interessi, ma apre uno scenario ben più importante a livello nazionale, vista la posizione assunta dalla Agenzia delle entrate e considerato il fatto che, contenziosi di questo genere per le altre società a livello nazionale, si attesterebbero anche su cifre mediamente superiori rispetto alla piccola realtà della società Megas Net Spa.